L’uomo ha bisogno di relazionarsi, per natura tende a stare in compagnia e la base per instaurare un rapporto con l’altro è il dialogo; un buon lessico e un vocabolario ampio sono essenziali. Negli ultimi quarant’anni il vocabolario dei giovani si è ridotto in modo notevole. Relazionarsi in maniera chiara diventa complesso, ovviamente con più termini a disposizione si potrà trovare quello più adatto al contesto, permettendo all’interlocutore di comprendere meglio quanto si sta dicendo.
Questa differenza tra generazioni può essere imputata a svariati motivi, tra questi le relazioni con gli Stati esteri sempre più intense. Gli inglesismi, ad esempio, sono diventati parte integrante del lessico moderno.
Il mondo che più influenza i giovani è quello della musica, in particolare la scena rap e trap; in questo mondo non si usa un lessico aulico, i cantanti tendono a parlare del luogo da cui provengono, dunque il lessico curato viene meno e si sfocia nel volgare.
Si creano diatribe sul lessico usato dai cantanti, ad esempio un servizio televisivo critica un cantante, Rondo da Sosa, per la volgarità e gli atti di criminalità che racconta nei suoi testi, ma lui sta solamente riportato la sua vita e il suo vissuto.
Nel mondo della musica c’è chi si distingue per il suo vocabolario, come ad esempio Tha Supreme o Nerissimo Serpe, che usano parole come “Shark” o “Slime” per indicare i loro compagni. Un lessico ancora più specifico è usato da Diss Gacha, che per permettere a tutti di capire e comprendere la sua arte ha deciso di scrivere un dizionario delle parole che utilizza più di frequente.
“L’importante è capirsi” è una frase usata spesso, a volte con troppa leggerezza.
Qual è l’obiettivo della lingua, se non mettere in relazione? È naturale che i giovani utilizzino un lessico diverso da quello degli adulti: i tempi cambiano, le persone cambiano, il mondo cambia e con loro anche la lingua; i giovani creano nuove parole per esprimere al meglio ciò che pensano, per comunicare tra loro e con chi la pensa diversamente, dunque se in un modo o nell’altro giovani, adulti e anche anziani, che hanno un lessico ancora diverso, si capiscono, la lingua sta solamente evolvendo.
Le nuove parole quindi sono sufficienti e adeguate per descrivere gli ambienti, le situazioni e le emozioni che viviamo noi giovani, l’importante è sceglierle con discrezione e sapersi adeguare al contesto in cui ci troviamo.
Marco Setini – 4AS/E